Nelle scorse settimane sia io che Elena ci siamo prese una piccola pausa, è sempre necessaria per recuperare le energie e tornare con tante idee e tanti nuovi post interessanti. Quello di oggi è davvero ricco di informazioni preziose riguardanti le allergie alimentari e timing di inserimento dei cibi, temi che da sempre preoccupano genitori e provocano molti dubbi.
Lascio la parola ad Elena che saprà soddisfare ogni curiosità e chiarire ogni dubbio!
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Dopo una piccola pausa riprendiamo il nostro discorso sull’alimentazione complementare (svezzamento) affrontando l’argomento “scottante” delle allergie alimentari e timing di inserimento degli alimenti.
Allergie alimentari e timing di inserimento, cosa dicono gli ultimi studi a riguardo
Negli ultimi anni la ricerca ha rivisto molte delle convinzioni precedenti, rivelando l’inutilità di seguire ipotetiche tabelle di introduzione degli alimenti per testarne il rischio allergico e la mancanza di evidenze sulla necessità di evitare il consumo già in gravidanza/allattamento dei cibi dal forte potere allergenico.
Al contrario, è emerso che forse è proprio l’esposizione a questi alimenti che ne favorisce la tollerabilità. Solo in caso di forti allergie familiari è importante testare l’alimento sotto controllo medico.
Anche per il glutine vale lo stesso discorso. Se prima si riteneva potesse esserci una finestra temporale ottimale di introduzione, ora si è visto che né il ritardo di consumo né la coesistenza dell’allattamento materno sono fattori che incidono sulla sua tollerabilità.
“Quindi non bisogna aspettare a dare uova e pomodori?”
No, non è necessario. Gli ultimi studi riportano che non c’è bisogno di aspettare e rispettare un definito timing di introduzione degli alimenti. Se dopo ogni nuovo cibo dovessimo aspettare dei giorni per controllarne la reazione non basterebbero dei mesi per finire gli assaggi!
Quindi mamme state tranquille e proponete ciò che preparare per tutta la famiglia! Anzi variare molto permetterà ai bambini di fare una grande esperienza di gusti e favorire una buona educazione alimentare.
“Però per la frutta secca magari aspettiamo, no?”
Non importa, si può proporre! Attenzione soltanto se in famiglia ci sono casi di allergie, in questo caso meglio tenere il bimbo sotto controllo dopo l’assunzione! Se compiono segni di allergia come rossore, prurito o gonfiore meglio rivolgersi al pediatra.
In sintesi, come già detto, per iniziare lo svezzamento è necessario soltanto che il bimbo sia pronto, per il resto potete proporgli ciò che sembra attirarlo, purché sia un alimento sano e di dimensioni adeguate ovviamente 😉
Dott.ssa Elena Aprile
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Vitchakorn Koonyosying