Invito al gioco: cos’è e come strutturarlo

by Martina
invito al gioco

Il gioco per i bambini è fondamentale, aiuta costruire l’immagine di se’ e del mondo oltre a tante altre competenze trasversali. Non sempre però il gioco inizia in maniera autonoma nel bambino ma c’è bisogno di una piccola “spinta”, un vero e proprio invito .

Badate bene però, non si tratta di indirizzare il gioco in una determinata direzione ma anzi, si tratta di lasciare spazio di manipolazione e movimento al bambino.

Cos’è un invito al gioco (invitation to play)?

Una definizione condivisa potrebbe essere quella che lo vede semplicemente come una “strategia” per suscitare l’interesse del bambino disponendo i suoi materiali di gioco in maniera diversa. Si invita il bambino ad entrare nel gioco.

Questi inviti possono essere anche il modo per introdurre nuovi materiali e giochi, per assecondare la sua curiosità e per inserire nuove tematiche nel gioco legate alla natura, allo spazio o a qualsiasi altra tematica possa essere interessante e stimolante per i piccoli.

Perché realizzare un invito al gioco?

Il primo dubbio che ho avuto quando mi sono avvicinata a questa tipologia di gioco è stato il ”terrore” che il gioco di mio figlio fosse dipendente dalla mia azione.

In realtà un invito al gioco è esattamente l’opposto, è semplicemente dare il via ad un processo infinito che porta il bambino all’autonomia nel gioco libero.

E’ quindi secondo me importante almeno provare a strutturare un invito al gioco perché potreste sorprendervi di vedere come i vostri figli accolgono nuovi giochi, includono giochi trascurati o semplicemente reinterpretano i giochi che già conoscono.

Quando usare un invito al gioco

Un invito al gioco non ha un momento preciso della giornata o della settimana in cui avvenire. Molto dipende da noi che lo predisponiamo ma molto dipende anche dallo stato d’animo e dall’umore dei nostri bimbi.

Io per prima non ho sempre voglia/ispirazione di predisporre diversi materiali ma ho trovato una soluzione che per noi è ottimale e che ora vi racconto.

Noi abbiamo un’area giochi nel soggiorno e una nella cameretta che si trova al piano di sopra. Io, quando sono particolarmente ispirata, dissemino diversi inviti al gioco in questi spazi.

Mano a mano che li scopre sta a mio figlio accettare l’invito o meno.

Un giorno accetterà l’invito delle automobiline, un altro giorno quello degli animali, sempre secondo i suoi tempi e le sue ispirazioni.

Per me è fondamentale non forzarlo ma lasciare che sia lui in prima persona a raccogliere lo stimolo.

Nelle scuole dell’infanzia (che seguono diversi metodi – Reggio, Waldorf, Montessori) in cui si predispongono inviti al gioco solitamente la frequenza è di due o tre a settimana.

A meno che non stiate seguendo un percorso di homeschooling la frequenza può essere più blanda, lasciando lo spazio e il tempo necessari perché il bambino esplori e si lasci trasportare da ciò che avete preparato.

Cosa serve per preparare un invito al gioco?

Arriviamo a una delle tematiche più calde: quali materiali servono? Io per prima quando mi sono avvicinata a questo mondo mi sono lasciata intimorire dal fatto che tutte le immagini, o post o tutorial sugli inviti al gioco includono materiali esclusivamente in legno e di norma costosissimi. Il costo è senza dubbio commisurato al valore di questi giochi però sta di fatto che non tutti se li possono permettere.

Un invito al gioco efficace al contrario può essere realizzato con pochi materiali naturali, con i giochi che i bambini già hanno e con oggetti che usiamo tutti i giorni in casa.

Magari potete un po’ alla volta includere materiali in legno particolari, giochi senza età e senza tempo ma per cominciare potete usare ciò che avete e vedrete che l’interesse non mancherà.

Cosa ci si dovrebbe aspettare di vedere da un invito al gioco?

Se tutto va bene un bambino interessato e che si diverte con ciò che ha davanti. Nel peggiore dei casi passerà ad altro.

Se passa ad altro non bisogna scoraggiarsi, magari non era il momento, magari non gli interessava o semplicemente non ne aveva voglia!

Per vedere se riusciamo a suscitare un po’ di interesse o se proprio non interessa possiamo sederci e cominciare noi per primi a giocare se si unisce a noi nel gioco possiamo continuare con lui per poi lasciare spazio al gioco libero, in caso contrario non forziamo e diamo tempo.

A volte ci viene da pensare, a me per prima, che i nostri figli facciano troppa fatica nell’interessarsi ad un gioco o un’attività.

Invece loro stanno semplicemente costruendo il loro essere.

Ricordiamo sempre che , come diceva Maria Montessori, “Il gioco è il lavoro del bambino”. Lasciamo che siano loro a scegliere come.

 

Potete trovare tantissimi inviti al gioco a cui potete ispirarvi seguendo l’#invitationtoplay

Un pratico esempio di invito al gioco per bambini piccoli è il cestino dei tesori di cui vi avevo parlato in questo post 

Il Cestino dei Tesori

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