Le tre R, ovvero Ridurre Riusare e Riciclare rappresentano una parte importante degli sforzi verso una vita più green e sostenibile che sto facendo da quando è nato mio figlio. Va da sé che anche le cose che lo riguardano non sono passate indenni in questa filosofia, e ne rappresentano anzi la parte più complessa e delicata.
Quando arriva un bambino in una casa inevitabilmente si cominciano ad accumulare oggetti di ogni sorta: dai vestitini alle copertine, dallo sterilizzatore al piatto particolare per la pappa, dal biberon alle miriadi di giochi che vanno ad invadere tutte le stanze.
Chiaramente non si possono eliminare tutte queste cose da una casa ma in molti casi si può ridurre di molto l’impatto di un bambino a livello di ingombro fisico, per dedicarsi più al tempo insieme e al contatto tra genitori e piccolo che reputo personalmente fondamentale.
Non sono certamente una guru del settore della semplificazione, infatti anch’io ad inizio maternità sono caduta nella trappola del “necessario” a tutti i costi per poi capire che l’unica cosa necessaria ad un bambino sono mamma e papà. Certo, ci sono alcuni oggetti realmente utili ma sono davvero pochi, ed alcuni vengono utilizzati per qualche mese per poi cadere nel dimenticatoio e rimanere ad impolverarsi e ingombrare spazio prezioso.
Interiorizzare le tre R è sicuramente utile per prendere delle scelte consapevoli fin dai primi acquisti destinati al bebè, e qui di seguito vorrei darvi alcuni consigli maturati dalle esperienze di questi (quasi) tre anni e da molti testi e libri letti in merito, spero vi possano essere utili!
Seguire questi tre principi può essere utile sia che si tratti di un bebè in arrivo sia negli anni successivi, e secondo me è davvero fondamentale anche nell’età adulta!
RIDURRE
Non acquistate nell’ottica “è necessario perché ce l’hanno tutti”. Nella primissima infanzia infatti non ci sono necessità di oggetti fisici ma di presenza, quella di mamma in primis e di papà. Quindi no, vostro figlio non ha bisogno del trio da migliaia di euro e non ha bisogno di sdraiette con dondolo integrato e vari ninnoli. Ha bisogno di voi.
Certo, un trio, o un passeggino, solido ed in buone condizioni è utile, così come un marsupio ergonomico e una fascia, ma dovete badare più alla qualità che alla moda del momento.
Un altro accessorio indispensabile, perlomeno per chi usa l’auto, è un buon seggiolino sicuro e affidabile. Non importa che sia all’ultima moda o che sia il più costoso, in primis bisogna tener conto della garanzia di sicurezza.
La gestione dei giochi
Discorso a parte deve essere fatto per i giochi. Sicuramente ne riceverete tantissimi in dono nel corso degli anni ed alcuni piaceranno tantissimo ai vostri bimbi mentre altri meno. Riducete sempre il numero di giochi, non solo perché avere tanti giochi trasforma la casa di una famiglia nella casa esclusiva di un bambino, ma anche perché avere meno giochi a disposizione permette al bambino di sviluppare una sua idea di ordine e di potersi concentrare nel gioco che sta facendo.
Io di solito tengo a disposizione di mio figlio circa una decina di giochi, mentre gli altri sono in un armadio, e li ruoto dopo qualche settimana. Quelli che non rientravano nella mia visione di gioco o semplicemente non interessavano a mio figlio sono stati venduti o donati. Quelli rotti ovviamente gettati.
RIUSARE
In casa nostra cerco sempre di acquistare oggetti “polivalenti”, che possano avere più ruoli. Ad esempio, amo molto ceste e cestini perché trovano spazio ovunque e possono essere utili in tutti i locali di casa: dal bagno alla cucina passando per la cameretta e la libreria.
Nel caso dei bambini capisco che sia più difficile, come lo è stato per me, ma ad esempio le lavette asciugamani possono essere usate come inserto per i pannolini lavabili e poi, una volta smesso il pannolino diventare dei piccoli asciugamani perfetti per i bambini.
Un altro esempio di riutilizzo potrebbe essere quello del seggiolone che, se acquistato di qualità e multifunzione, può diventare una seggiola rialzata che si usa per molti anni. Le forchette da dolce possono diventare delle forchette per i bimbi e i vasetti degli omogeneizzati fatti in casa dei vasi per le piante o pratici portamerenda (come frutta secca).
Insomma, molte cose possono essere riutilizzate anche in ruoli diversi, riducendo sia gli sprechi che la produzione di rifiuti.
RICICLARE
Il riciclo è il non plus ultra del vestiario per bambini. I vestiti per bambini sono una cosa davvero effimera, durano al massimo una stagione e poi devono essere sostituiti. Il cambio stagione dei bambini notoriamente non esiste, loro cambiano totalmente armadio.
Questo fa si che ad ogni cambio di stagione ci si ritrovi con tantissimi vestiti che non vanno più e che occupano moltissimo spazio. Le alternative sono essenzialmente due: o si cerca di dar loro nuova vita, o li si tiene nell’eventualità dell’arrivo di un fratellino o per ricordo.
Nella seconda opzione si avranno scatoloni che ingombrano scaffali e scaffali e nella migliore delle ipotesi quando si tireranno fuori i vestiti ci saranno macchie rifiorite e saranno completamente fuori moda.
Nella prima si potrà dare lunga vita quei vestiti che potranno essere indossati da altri bambini e che quindi potranno svolgere la funzione per cui sono nati. Ad eccezione di qualche tutina o di capi particolarmente significativi non vi succederà mai di andare a svuotare scatoloni di vestiti per vederli, che ne dite?
Nel caso decidiate di dare nuova vita ai vestiti potete regalarli o prestarli ad amici e parenti oppure venderli sui circuiti appositi e specializzati come Baby Bazar che nei vari punti vendita seleziona capi, accessori e attrezzature per bambini e li vende a prezzi davvero interessanti.
Personalmente utilizzo Baby Bazar da quando è nato mio figlio, avendo diversi punti vendita vicino a casa, e mi sono sempre trovata benissimo sia come acquirente che come venditrice. Ma voglio raccontarvi meglio la mia esperienza con Baby Bazar in un post dedicato!
Post in collaborazione con Baby Bazar, #ioscelgobabybazarperchè