Stop alle microplastiche a partire da casa nostra

by Martina
stop alle microplastiche

L’attenzione all’ambiente e tutto ciò che viene prodotto all’interno delle nostre case a livello di rifiuto è sicuramente un aspetto fondamentale della mia vita. Da quando ho aperto questo blog non ho mai smesso di dirlo: è importante ogni nostro piccolo gesto per poter davvero fare la differenza!

Le microplastiche, come dice il nome stesso, sono delle minuscole particelle di plastica che trovano la loro maggiore concentrazione negli habitat marini ed acquatici dove ahimè causano anche il maggior numero di danni. Questa presenza è molto dannosa perchè viste le loro dimensioni le microplastiche possono essere ingerite dagli organismi marini e di conseguenza da noi se mangiamo pesce o altre creature acquatiche.

Microplastiche: i numeri

La presenza di queste microplastiche è dovuta principalmente alla produzione massiva di plastica non riciclabile che finisce nelle acque per svariati motivi.

In media 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno. È ora di cambiare rotta
Ogni anno finiscono in mare dai 4,7 ai 12,7 milioni di tonnellate di plastica: una media di 8 milioni di tonnellate che sta trasformando i nostri mari nella più grande discarica del mondo. (fonte: Greenpeace)
La plastica che finisce in acqua può essere di diverse tipologie ma la percentuale maggiore di plastica è quella che arriva dagli impianti di trattamento delle acque che riescono a filtrare molte tipologie di plastica ma non le microplastiche a causa delle loro ridotte dimensioni.
La plastica ingerita da pesci, molluschi e crostacei finisce pure nei nostri piatti. Il rischio è, dunque, anche per gli esseri umani: gli inquinanti rilasciati dalle microplastiche possono essere ingerite e finire nel nostro organismo. Tali inquinanti possono interferire con il sistema endocrino umano fino a produrre alterazioni genetiche. (fonte: Lifegate)

Come possiamo ridurre le microplastiche in prima persona

Cosmetici e cura del corpo

Le microplastiche si trovano in prodotti che non ci aspettiamo. Ad esempio sono molto presenti in prodotti cosmetici che contengono microsfere come scrub per il corpo, dentifrici, creme per il viso. Tutte queste microsfere non sono altro che minuscole particelle di plastica che non sono biodegradabili e vanno a contaminare mari e fiumi.
Per la mia salute e per evitare di inquinare ulteriormente i nostri mari io sono passata alla cosmesi naturale e in molti casi autoprodotta: in questo modo sono certa di usare prodotti che fanno veramente bene!

Tessuti sintetici: sport e moda

Ma c’è un altro importante “produttore” di microplastiche in ogni casa: la lavatrice. In realtà non è lei che le produce ma i nostri vestiti sintetici ossia realizzati in acrilico, poliestere, poliammide e similari che si rovinano lavaggio dopo lavaggio e rilasciano le loro fibre rovinate direttamente nell’acqua. Per quanto riguarda la scelta dei vestiti ho scelto di acquistare solo fibre naturali ma in casa nostra rimane un altro grande problema.
Siamo una famiglia di sportivi e possediamo diversi capi di tessuti sintetici per lo sport (ho provato a correre con il cotone ma soprattutto in inverno non è possibile) e almeno una lavatrice a settimana di questi capi la dobbiamo fare. Non è una questione da poco se pensate che anno dopo anno questi capi rilasciano microplastiche e che comunque ne dovremmo acquistare altri per sostituire quelli usurati. Insomma un cane che si morde la coda.

Una soluzione per i vestiti “sintetici”

Una soluzione in commercio esiste e si chiama Guppyfriend. E’ una sacca con cerniera all’interno della quale si inseriscono i vestiti sintetici e che trattiene le micrifibre che possono quindi essere raccolte e gettate nell’indifferenziato (non sono plastiche che possono essere riciclate). Ma non solo: Guppyfriend può proteggere i capi preservandoli dall’usura e allungandone quindi la vita ed in più può essere usato anche con altri capi in lavatrice ottimizzando quindi il numero di lavatrici in base ai colori!
Utilizzarla è davvero semplicissimo ma bisogna avere alcune accortezze:
  • non sbattere Guppyfriend a testa in giù;
  • non sciacquare la sacca sotto acqua corrente;
  • utilizzare con detersivo liquido;
  • non riempire troppo il sacchetto, lasciando modo agli indumenti di muoversi all’interno.
Non dobbiamo mai sottovalutare l’impatto di ogni nostra piccola azione: un piccolo investimento come quello per acquistare Guppyfriend può davvero fare la differenza se moltiplicato per tutte le persone che affermano di avere a cuore l’ambiente!
Potete acquistare Guppyfriend a questo link Amazon (affiliato) o da Friendly Shop (dove l’ho acquistato io).

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