Un anno senza fast fashion per tutta la famiglia

by Martina
un anno senza fast fashion

Il 2019 è stato per me e per la mia famiglia il primo anno senza fast fashion. L’avevo anticipato all’interno di questo post dedicato alla moda sostenibile e devo dire che stare senza fast fashion per un anno mi ha insegnato molte cose ma soprattutto mi ha completamente svincolato da alcuni luoghi che non ho mai amato e che ritengo un inno al consumismo: i centri commerciali.

Un anno senza centri commerciali

Si, è da un anno che non metto piede in un centro commerciale (almeno non per acquistare, perchè mi è successo di entrare per bere un caffè con un’amica come ultima spiaggia) e posso dire che non ho che tratto beneficio da questa scelta voluta e desiderata a lungo.

Vi elenco solo quelli che per me sono i lati positivi più evidenti:

  • Meno spese di impulso dettate dal “costa poco” o dal “non mi va di uscire a mani vuote”, quindi un vero e proprio risparmio economico;
  • Nessuno stress da giostrine. Per qualcuno magari sono un divertimento per me (e mio marito) una vera e propria tortura. Non le accendiamo mai con i gettoni ma a mio figlio piacciono come a tutti i bambini e sono dislocate in punti in cui è impossibile evitarle. Zero centro commerciale zero stress per noi e per mio figlio;
  • Nessuna tentazione inutile e più aria sana. Non vedi prodotti e non ne hai bisogno, per fare una passeggiata possiamo benissimo andare in mezzo alla natura oppure in centro città dove posso scegliere in che negozi entrare e come acquistare.

Un anno senza fast fashion: la mia esperienza

Ma torniamo all’esperienza che più mi sta a cuore: aver eliminato la fast fashion per un intero anno dalla mia vita e da quella della mia famiglia. Preciso che includo a pieno titolo mio figlio in tutta questa esperienza perchè a volte proprio con i bambini si cede alla tentazione del fast fashion per l'”essere alla moda” dei capi e per il basso costo che giustifichiamo molto spesso con il breve utilizzo.

Devo ammettere anche che, per raggiungere questo obiettivo, ci sono state due facilitazioni che comunque mi hanno fatto capire quanto poco ci voglia ad evitare il mondo della fast fashion con alternative semplici e alla portata di tutti.

La prima è che molti vestiti per mio figlio mi vengono regalati e io accetto sempre tutto, è un circolo virtuoso che apprezzo e sono onorata di farne parte.

La seconda è stata la mia seconda gravidanza che mi ha fatto tirar fuori tutto quello che avevo usato durante la prima e che sto portando a fine ciclo (essendo tutto fast fashion non ha vita lunga anche se alcuni capi li ho davvero strausati). Allo stesso tempo viste le forme in continuo cambiamento del mio corpo non ho acquistato nulla di nuovo, al massimo ho riadattato visto il tempo che ho avuto a disposizione che ho impiegato per imparare a cucire e a tessere a maglia.

Dopo queste dovute premesse ritengo però che sia davvero semplice evitare il mondo delle grandi catene di moda, senza molti sforzi. Certo, si deve rinunciare allo shopping compulsivo e, secondo me, ci vuole una certa maturità e una certa consapevolezza che la maggior parte delle acquirenti del mondo fast fashion non ha a causa della giovane età o della dipendenza dalla moda. Ovviamente ci sono giovani e giovanissime molto sensibili alla tematica ma purtroppo sono ancora una nicchia, seppur in continua crescita.

Voglio però passare ad una parte molto più pratica che spero vi possa essere utile per evitare, per quanto possibile, la fasta fashion in prima persona.

Alternative alla fast fashion per adulti

Marchi di moda sostenibile

Per chi ama la moda ci sono molte alternative alla fasta fashion che si possono trovare online ma anche, sempre più di frequente, offline.

I marchi sostenibili che amo di più personalmente sono: Thoughts Clothing, Peopletree, Armedangels, Re.Vi.Va. Natural Wear e vari marchi di artigianato per accessori. Questi sono anche quelli più accessibili perchè ammettiamolo, la moda sostenibile per sua natura non può essere economica perchè tiene conto di tutta la filiera del prodotto.

Ci sono poi tantissimi marchi che producono capi di altissima qualità che però, ahimè, non sono per me accessibili ma che vi consiglio di conoscere per il loro impegno nel sociale e nel portare prodotti davvero di qualità nei nostri guardaroba. Tra questi vi segnalo Amorilla e Nomads.

Vestiti usati

Quello dei vestiti usati è un mercato in continua crescita grazie anche a siti specializzati che si occupano di questa tipologia di vestiario.

Per me la prima scelta rimangono sempre i negozi dell’usato ma devo anche ammettere che li ho sempre trovati deserti. Moltissime sono le persone che vogliono guadagnare qualcosa dai propri vestiti (personalmente non ho mai guadagnato nemmeno un euro) ma pochissime quelle che sono disposte ad indossare capi usati. Fortunatamente sono sempre più i giovani che si avvicinano a questo mondo ma, soprattutto fra gli adulti, persiste ancora la mentalità dell’acquistare nuovo sopratutto se si prendono in considerazione i prezzi del fast fashion. Vi suona famigliare la frase “Beh, se usato costa così vado da H&M/Zara/Decathlon e me lo prendo nuovo?”

Per chi non avesse negozi di usato vicini vi consiglio Armadio Verde (dove potete anche inviare i vostri capi usati, ma ve ne parlerò meglio in un post dedicato visto che è il sito che uso di più), Micolet e Depop.

Il vostro armadio

Si, il vostro armadio se analizzato a fondo saprà regalarvi moltissime soddisfazioni se non altro perchè sono tutti capi scelti da voi!

Svuotatelo completamente, eliminate ciò che non vi piace più o che non vi va più bene e abbinate quello che rimane, avrete tanti nuovi outfit da sfoggiare come nuovi!

 

Alternative alla fast fashion per bambini

Le alternative alla fast fashion dedicate ai bambini sono essenzialmente più limitate per due motivi:

  1. i bambini usano poco i vestiti perchè crescono velocemente;
  2. i bambini quando usano i vestiti lo fanno seriamente, quindi li distruggono.

Marchi di moda sostenibile o vestiario “tecnico”

Ci sono dei marchi di moda sostenibile specifici per bambini che permettono di avere qualità a prezzi ragionevoli senza dover ricorrere al mondo della fast fashion. I prezzi sono nettamente più alti ma sono capi che durano e che rappresentano un vero e proprio investimento per la salute e per il benessere del bambino e dell’ambiente.

Li consiglio soprattutto a chi ha più figli perchè danno la possibilità di essere tramandati di fratello in fratello (con buona pace del fratello minore che avrà molti capi ereditati dal maggiore).

Tra questi marchi vi segnalo Cora Happywear e Frugi.

Il circolo virtuoso

A tutte noi mamme (e papà) sarà capitato di aver ricevuto vestiti in regalo da parenti o amici. Facciamoli rientrare in circolo, prestiamoli a nostra volta ad altri amici e parenti e allunghiamo il più possibile la vita di questi capi.

I negozi di usato per bambini

Della mia stima per Babybazar vi ho già parlato in questo e questo post, e di quanto siano competenti le persone che ci lavorano, come le ragazze di Babybazar Albignasego,  non mi stancherò mai di parlarvi. Questi negozi rappresentano il giusto intermediario fra chi vuole vendere e chi vuole comprare non solo vestiti ma anche attrezzature.

Per quanto riguarda i vestiti io ho acquistato ciò che mi mancava per mio figlio a prezzi davvero convenienti, certo ci sono anche capi fast fashion ma se posso dare nuova vita e soprattutto allungare il loro utilizzo ben venga!

 

Ovviamente questo post non intende assolutamente esaurire tutte le strategie slow fashion possibili, mi sono limitata a dirvi le mie, se avete delle dritte suggeritele nei commenti così che possano essere utili a tutte noi!

 

PS Non c’è nessun legame commerciale in questo post le segnalazioni sono dovute alla mia diretta esperienza e non ho ricevuto alcun compenso in merito.

 

 

 

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