Greenwomam è nato nel 2016, qualche mese dopo la nascita del mio primo figlio, evento che oltre a riempire la mia vita di amore e gioia ha riportato in superficie quell’ambientalismo che da sempre mi ha interessata in una versione inevitabilmente più completa e approfondita. Ho dovuto infatti prendere in considerazione tanti aspetti della vita quotidiana e domestica che da single, o da coppia lavoratrice passano in secondo piano per la fretta, per i consumi ridotti o per il disinteresse.
La nascita di un bambino porta infatti con se tante cose, anche materiali, delle quali bisogna prendersi carico. Una di queste sono sicuramente i pannolini che caratterizzano i primi anni di vita di ogni piccolo (ad eccezione di chi pratica la elimination communication) e che hanno un ruolo importante sia a livello economico che a livello di produzione di rifiuti. Sono queste tematiche che ho già trattato all’interno dei post del blog, proponendo alternative ai pannolini usa e getta.
Confrontandomi con altre mamme mi sono resa conto che questa tipologia di pannolini è ancora quella più scelta e acquistata (così come per gli assorbenti e i pannoloni per anziani).
Finché l’usa e getta sarà la scelta fatta dalla maggioranza, è impellente la necessità di “chiudere il cerchio” riciclando questi prodotti.
Grazie a FaterSMART e alla sua tecnologia di riciclo dei pannolini, pannoloni e assorbenti, oggi è possibile finalmente chiudere il cerchio dei pannolini monouso e dare nuova vita a rifiuti.
Chiudere il cerchio e dare nuova vita a rifiuti. Come?
Cosa significa in questo caso chiudere il cerchio? Significa dare nuova vita alle materie che compongono questi prodotti assorbenti per la persona grazie a nuove tecnologie e soprattutto a ricerca, base essenziale per trovare nuove soluzioni.
Se ne è parlato dal 5 all’8 novembre a Rimini presso la fiera Ecomondo dove ogni anno si propongono nuove soluzioni tecnologiche a servizio dell’ambiente. Una di queste, e quella che interessa di più noi mamme perché ci coinvolge direttamente, è quella presentata appunto da Fatersmart, che impatta proprio sul riciclo dei pannolini. Sì, i pannolini usa e getta possono trovare finalmente nuova vita e diventare oggetti di uso comune! Una notizia stupenda che sicuramente potrebbe rivoluzionare il mondo delle discariche e del riutilizzo dei rifiuti.
Partiamo dai numeri
In quattro giorni solo in Italia si usano oltre 4 milioni di prodotti assorbenti per la persona, pari a 7 mila al minuto. E se pensiamo ai pannolini che ognuno di noi usa in casa e moltiplichiamo per tutti i nuovi nati, sommati agli assorbenti femminili e ad altri prodotti che vengono usati per anziani e disabili arriviamo al 4% del totale dei rifiuti urbani generati ogni anno in Italia che, a livello numerico, rappresentano 1 milione di tonnellate l’anno. Numeri spaventosi per l’ambiente che vengono generalmente smaltiti in discarica o inceneritore con le ben note conseguenze per l’ambiente e per noi.
Il processo di riciclo
Ma come possono essere riciclati questi fiuti così delicati e difficili vista la loro composizione particolare? Ecco una semplificazione del processo:
https://www.youtube.com/watch?v=0hdre33eduo
Pensate che con 227 kg di pannolini usati può essere prodotta una sedia in plastica!
Ad oggi in Italia esiste un solo impianto per il riciclo di prodotti assorbenti per la persona su scala industriale che si trova presso Contarina Spa a Lovadina di Spresiano in provincia di Treviso (Veneto).
Se questa tipologia di raccolta e riciclo dovesse essere introdotta in tutta Italia sarebbe una vera e propria rivoluzione in positivo e proprio qui, tutti noi, possiamo fare la differenza segnalando all’interno del sito FaterSMART il nostro interesse per questo tipo di attività.
E pensare che la raccolta differenziata di questi prodotti è già attiva in ben 900 comuni italiani per un totale di circa 14 milioni di abitanti: per questi comuni l’ultimo passaggio per avviare il riciclo dei pannolini è la costruzione di nuovi impianti FaterSMART che servano il territorio.
La differenza la facciamo sempre noi
Sono buone notizie, che sicuramente possono aiutare in particolare a ridurre l’impatto dei rifiuti ma ricordiamo che la vera rivoluzione la facciamo ogni giorno, scegliendo di non produrre rifiuti e di scegliere prodotti per la casa e per la persona sfusi o sostenibili.
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