Perchè abbiamo bisogno di crescere figli maschi femministi?

by Martina
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Sono una madre che cerca ogni giorno di crescere figli maschi femministi. Ma provo a farlo anche a scuola, dove lavoro.

Ma partiamo dall’inizio. Fin da piccola i miei sogni sono stati popolati da stuoli di figlie femmine, all’apice della fantasia ne desideravo 5, femmine e femministe.

Poi sono arrivati Elia e Orlando, e ho capito che è un atto molto più femminista, di questi tempi e in questo Paese, crescere figli maschi.

Qual’è la situazione in fatto di stereotipi di genere

Da una ricerca dell’ISTAT emerge che quasi il 60% della popolazione italiana dichiara di sentire propri gli stereotipi di genere più diffusi ovvero che l’uomo ha più bisogno di realizzarsi nel mondo del lavoro e nella carriera della donna e che gli uomini sono meno adatti ad occuparsi delle faccende domestiche. 

E se magari questi stereotipi possono risultare evidenti ad un’attenta analisi, se ci pensiamo sono atteggiamenti, parole, modi di dire che si annidano ovunque, anche dentro casa nostra.

“Sei nervosa? Hai il ciclo?”, “Ti sei alzata con la luna storta?”, “Hai messo su qualche kilo?” Sono tutti episodi maschilisti ben camuffati dalla consuetudine.

Un maschio che fin da piccolo sente il padre rivolgersi in questo modo alla madre penserà sia la normalità e perpetuerà questi atteggiamenti.

Un maschio che vedrà la mamma prendersi carico in maniera esclusiva della cura della casa e dei pasti penserà sia la normalità e sia giusto così.

Un maschio abituato a sentire dire alle proprie amiche femmine “che bella che sei” penserà che questa sia la loro massima aspirazione. (Non c’è nulla di male a voler essere belle, ma c’è anche molto altro!)

Cosa possiamo fare noi?

Ecco, educare figli maschi liberi da questi stereotipi è il più grande atto femminista che possiamo fare.

Perché è vero che molto si può fare educando figlie femmine, ne sono certa e lo vedo nel mio lavoro, ma l’altro lato della medaglia, i maschi, devono essere altrettanto femministi perché il cambiamento diventi reale e non sono un ideale.

Come educatori, come genitori, come tutori delle nuove generazioni dobbiamo farci carico della crescita di un femminismo inclusivo, che coinvolga maschi e femmine allo stesso modo, che li veda complici e non rivali nell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità.

E questo può avvenire solo se ci rendiamo conto che ogni nostro gesto, ogni nostra parola può diventare complice o rivale, sta a noi la scelta.

Crescere figli maschi femministi è, e a mio parere deve essere, possibile per contribuire davvero a quella democrazia tanto agognata, una democrazia concreta, tangibile e veritiera che permetta davvero di avere pari opportunità non solo per le donne ma anche per gli uomini che scelgono di non aderire allo stereotipo maschile che li vuole in un determinato modo. 

Come dice la famosa femminista Kelley Temple, “Gli uomini che vogliono essere femministi non hanno bisogno di ricevere spazio nel femminismo. Devono prendere lo spazio che hanno nella società e renderlo femminista”. 

E’ semplice? Tutt’altro. 

Ma tutte le grandi rivoluzioni richiedono impegno e dedizione. 

E un bel po’ di fatica. 

 

 

A questo link trovate la ricerca Istat a cui faccio riferimento sul post.

Photo by Sinitta Leunen on Unsplash

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