Forse i genitori hanno troppe aspettative nei confronti dei nonni?

by Martina
libri per i nonni

Più volte in queste settimane mi sono imbattuta in diversi contenuti, reel o post in vari gruppi, che trattano il tema dei nonni e della loro presenza nella vita e nell’educazione dei figli e delle figlie. Al di là del fatto che alcuni contenuti sono ironici e strappano un sorriso mi fa riflettere la grande pretesa che a volte si ha nei loro confronti come le vacanze con i nipoti, il sostituirsi a centri estivi o camp, il dover supplire a quelle che sono le carenze del welfare nel nostro paese.

Pretese che non sono in grado poi di far fronte alle dinamiche che si creano perché è naturale che, se io delego la cura dei miei figli ad un’altra persona (che può essere anche mia madre ma è una persona diversa da me) questa si sentirà in diritto di criticare o mettere in discussione il mio operato di genitore. E’ una dinamica molto comune quella che vede battibecchi tra genitori e figli adulti proprio nella gestione dei bambini e delle bambine o nella gestione delle proprie dinamiche familiari. E bisogna essere pronti a tutto questo perché può avvenire anche se inaspettato, bisogna esserne consapevoli fin dall’inizio. 

Posto che ci sono problematiche e situazioni organizzative che richiedono la presenza assidua dei nonni personalmente credo non sia la situazione pedagogicamente migliore quella in cui i nonni assumono un ruolo continuativo a livello quotidiano per diversi motivi.

  • I nonni sono inevitabilmente figli di un’altra generazione in cui si vivevano altre dinamiche e in cui non erano presenti problematiche e situazioni che ad oggi si vivono continuamente. Delegare loro il ruolo educativo significa essere consapevoli che lo faranno all’interno della loro sfera educativa e caratteriale, con le loro regole e con i loro limiti e risorse.
  • Il ruolo dei nonni ad oggi non può essere un ruolo educativo come poteva essere decenni fa in cui tutta la struttura sociale era completamente diversa e le problematiche erano del tutto lontane da quelle odierne. 
  • Non possiamo pretendere dai nonni piena aderenza a quelle che sono le nostre scelte educative perché non sono le loro scelte. Se deleghiamo loro un ruolo educativo costante nel tempo e nelle modalità sarà necessario scendere ad un compromesso ed essere consapevoli che non potranno fare tutto come lo faremmo noi. Esistono diverse agenzie educative a cui possiamo delegare: asili nido, scuole dell’infanzia, babysitter qualificate….
  • Non possiamo pretendere piena disponibilità: i nostri figli non sono figli loro. A maggior ragione se i nonni lavorano o se giustamente vogliono godersi la pensione senza il vincolo di orari scanditi da quelli scolastici dei bambini.

Il ruolo dei nonni a mio avviso è un tema davvero molto attuale che meriterebbe molta più attenzione di quella che viene solitamente dedicata perché va a toccare ambiti del sociale che dovrebbero essere rivisti e aggiornati alle necessità della società contemporanea. 

Nel frattempo però è utile prendere consapevolezza e gestire al meglio la situazione soprattutto come figli (adulti ma pur sempre figli) perché come mi confermano diverse terapeute sono proprio i figli che possono gestire e migliorare la situazione, difficilmente il cambiamento e la consapevolezza arriveranno da genitori e nonni fili di altre generazioni. 

 

Del rapporto nonni e genitori avevo già parlato tempo fa consigliando due libri: li trovi in questo post

Ne avevo parlato anche su Instagram in questo post

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2 comments

Sofia Agosto 8, 2024 - 10:34 am

Mi viene in mente un solo modo per definire questo post: inconsistente.

Tutto molto bello e per certi versi anche vero, ma chi scrive si rende conto che spesso i nonni sono l’unica risorsa disponibile? E cosa propone questo articolo se non l’ennesima valanga di sensi di colpa nei confronti dei genitori?
Se una famiglia non può permettersi alternative, quali sono i suggerimenti, i consigli, le idee? A cosa servono tutte queste parole di velata accusa nei confronti dei nonni se non si propone un modo per convivere, per condividere le proprie scelte educative?

Mi sembra tutto fuori dalla realtà. Si parla qui di “baby sitter qualificate”, in un altro post di “nidi e scuole scelti con cura”. Mi viene quasi da ridere perché sarebbe bellissimo poterlo fare, ma una baby sitter qualificata costa tantissimo. Se deo gratias rientri nelle graduatorie dei nidi comunali non hai scelta e mandi il bambino dove ti hanno assegnato. Se ne devi pagare uno privato devi sborsare tutto lo stipendio, e spesso non hai scelta comunque perché i posti sono pochi e costosi.
Non c’è senso della realtà in tutto questo articolo a mio avviso.

Avrei trovato questo post interessante se si fosse sì parlato dei nonni, ma offrendo spunti e idee per chi non ha altra scelta se non quella della santa e benedetta collaborazione dei propri genitori.
Altrimenti, chiedo, qual è il punto? L’obiettivo di scrivere tutto questo?

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Martina Agosto 8, 2024 - 4:05 pm

Buongiorno Sofia, grazie mille per il suo commento che mi da modo di chiarire alcuni aspetti che forse meritano più spazio.

Probabilmente l’ha trovato inconsistente perchè non ha trovato le risposte che stava cercando lei che purtroppo non si possono trovare in un post ma hanno bisogno di un’attenta analisi soggettiva del caso, non posso fornire consigli generali in questo caso perchè ogni situazioni ha dinamiche particolari che richiedono cura e attenzione.
Quale problematica relazionale è presente con i nonni?
Quali sono i principi educativi che non sono condivisi?
Quali sono i comportamenti dei nonni che possiamo ammettere e quali non lo sono?

E’ impossibile rispondere a queste domande in maniera generale perchè, sebbene chi legge il mio blog e i miei profili condivida una certa tipologia di educazione, siamo persone e genitori completamente diversi che danno priorità ad elementi diversi.
C’è chi è intransigente con l’alimentazione, chi con gli schermi, chi nel gioco e nella percezione del corpo, senza questi elementi è difficile dare delle indicazioni.
Sono dinamiche perfette da analizzare in sede di consulenza o percorso.

Sono pienamente consapevole, e lo scrivo anche nel post, che molto spesso i nonni sono l’unica alternativa ma non avendo un ruolo politico, unico ruolo che può dare delle risposte esaustive in questa direzione, mi è difficile poter dare soluzioni relative ad asili nido, scuole dell’infanzia o centri estivi accessibili a tutti e tutte.
Da professionista dell’educazione quale sono ho delle mie chiare idee e prospettive che però posso ipotizzare, proporre ma probabilmente questo è già stato fatto da professionisti molto più in vista di me e a quanto pare, vista la situazione, non sono nemmeno state ascoltate.
Da pedagogista e insegnante non posso che consigliare il meglio ai genitori ovvero scegliere con cura chi accudisce i propri figli o le scuole a cui rivolgersi e posso aiutare a prendere consapevolezza sul fatto che a volte, proprio perchè non ci sono alternative, non possiamo pretendere troppo da chi ci aiuta per amore nostro e dei nostri figli e figlie. Il mio lavoro mira proprio ad alleggerire dai sensi di colpa sia i genitori che i nonni, probabilmente il suo punto di vista e la sua situazione le hanno fatto percepire il contrario.

Come avrà letto nel post questa riflessione è nata dopo aver interagito con genitori che si affidano ai nonni e proprio sulla base di queste interazioni ho indicato alcuni punti di cui i genitori devono necessariamente prendere consapevolezza per vivere più serenamente il rapporto con i nonni e per affrontare al meglio alcune situazioni spiacevoli che potrebbero presentarsi.
Lavoro nella scuola e sono madre, le assicuro che c’è molta realtà nelle parole in cui scrivo, mi dispiace che non abbia trovato la risposta alle sue domande o alle sue necessità, rimango comunque a disposizione e la ringrazio per aver usato il suo tempo per leggere questo contenuto.
Le auguro una buona giornata,
Martina

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