Con il termine delle scuole e la lunga pausa estiva si parla molto di noia e di bambini, come se questi due elementi non potessero convivere all’interno della stessa frase o meglio, della stessa situazione.
In realtà la noia è una grande risorsa per grandi e piccini solo che la nostra società, ricca di continui stimoli, ci impedisce di viverla e renderla un momento di forte crescita. Da genitore ho vissuto appieno la situazione in cui si cerca di combatterla a tutti i costi fin da quando i bimbi sono piccolini ma nel corso del tempo con esperienza e studi ho riscoperto il valore della noia come grande fabbrica di creatività e autonomia.
Uso volutamente il termine riscoperto perché ricordo benissimo i lunghi pomeriggi estivi dai nonni, mentre i miei genitori lavoravano, nei quali mi lamentavo a gran voce della noia che alla fine si traduceva in giochi che mai avrei immaginato, in scrittura di racconti o opere artistiche.
Può sembrare che i bambini o le bambine maggiormente portatə per le attività creative siano meno soggettə a questa sensazione ma non è assolutamente così e adesso andiamo proprio ad approfondire.
Cos’è la noia?
Come possiamo definire la noia? L’enciclopedia Treccani la definisce così:
“Senso di insoddisfazione, di fastidio, di tristezza, che proviene o dalla mancanza di attività e dall’ozio o dal sentirsi occupato in cosa monotona, contraria alla propria inclinazione, tale da apparire inutile e vana.”
Questa definizione vi ricorda qualcosa? Magari legata ad un’esperienza lavorativa che non vi soddisfava più o una situazione dalla quale volevate uscire quanto prima?
A me si, mi ricorda quando il mio entusiasmo per la vita d’ufficio era ormai al minimo e quando mi trovo impantanata in situazioni dalle quali fatico ad uscire. Ma io sono un’adulta e posso isolare questa sensazione e porre in atto delle soluzioni.
Il cervello dei bambini non funziona come il nostro, e non possiamo trasferire su di loro delle emozioni che loro non sanno ancora di provare e tantomeno gestire.
Nei bambini e nelle bambine la noia è il centro dove nasce la creatività, dove noi adulti possiamo metterci da parte e lasciare a loro carta bianca.
Certo, non ci sarà un cambiamento immediato, non si saranno picchi di creatività subitanei ma se opportunamente allenati questi momenti possono diventare una grande risorsa per l’autonomia dei più piccoli e piccole.
Trasformare la noia in risorsa, alcuni suggerimenti
So che il titolo di questo paragrafo può sembrare un ossimoro ma in realtà la noia può diventare davvero una risorsa con qualche piccolo accorgimento che noi adulti possiamo prendere per assecondare questo cambiamento.
- Il primo consiglio che do sempre è quello di allontanare i dispositivi tecnologici e schermi, sopratutto dai più piccoli. Se per bimbə più grandi la tecnologia può essere utilizzata in maniera costruttiva per combattere la noia attraverso degli strumenti adatti alle loro necessità per i più piccoli diventa solo un riempitivo che genera nel lungo termine più danni che vantaggi: disturbi del sonno dovuti all’iperstimolazione della corteccia cerebrale, iperattività, comportamenti dannosi dovuti all’emulazione e incapacità di concentrazione.
- Un grande aiuto può essere la letteratura di qualità soprattutto se scegliamo degli albi illustrati che possano supportare l’elaborazione creativa del momento. Vi suggerisco alcuni titoli:“Un grande giorno di niente” di Beatrice Alemagna
“La buca” di Emma Adbåge
“Guarda bene” di Letizia Iannaccone
I libri di Hervé Tullet
Sono solo alcuni suggerimenti, ma vi consiglio un tour in biblioteca, che oltre a stimolare la creatività e l’immaginazione vi permetterà di scovarne altri adatti alle vostre esigenze (poi se trovate dei titoli utili condivideteli così da integrare questa breve lista!).
- Lasciate piccoli aiuti nella stanza dove ə bambinə passano più tempo: una scatola di bottoni (se i bimbi non sono così piccoli da metterli in bocca), dei tubi di carta igienica vuoti, dei fogli per origami, delle perline ….insomma tutto quello che può essere utile per costruire qualcosa, senza istruzioni. Se i bambini e le bambine sono già abituati a giochi open ended per loro sarà più facile altrimenti nelle prime volte avranno bisogno di qualche input (ma sempre discreti e mai forzati). Non demordete se la prima volta non succede nulla, la creatività va coltivata!
- Abbassate l’asticella delle aspettative: magari ə bambinə sono stanchə e hanno solo bisogno di oziare e riposarsi dopo un’intenso anno scolastico. Ne hanno tutto il diritto e hanno tutto il tempo a disposizione.
- Più che alle attività pensate all’ambiente. Come diceva Maria Montessori c’è bisogno di un cambio di prospettiva, non siamo noi adulti il centro ma i bambini, pensiamo a loro e prepariamo un ambiente che crei degli stimoli. La rotazione giochi è un’ottima soluzione!
Come NON combattere la noia
Vorrei concludere questo articolo con dei suggerimenti su cosa NON fare perché purtroppo la questione noia è una questione che riguarda più gli adulti che i bambini perché molto spesso, e qui sono complici i social e tutti i siti online che parlano di attività per bambinə, ci sentiamo in dovere di riempire il loro tempo affinché sia sempre un giorno speciale ci sia sempre qualcosa da festeggiare e da celebrare, come se la normalità delle cose e della vita non dovesse esserlo.
- Non riempitelə di cose da fare, lasciate loro il tempo lento necessario per far nascere nuove idee. Certo lo sport e la attività parascolastiche sono importanti ma per loro è molto importante anche avere tempo a disposizione che non sia scandito da continui impegni.
- Non pensate a mille mila attività creative da fare, che troppo spesso necessitano di più tempo di preparazione e che vedono ə bambinə come meri esecutori: se proprio volete fate cose concrete con loro (la famosa e a volte abusata vita pratica di Maria Montessori) oppure lasciate che siano loro a mostrare una preferenza.
I bambini e le bambine non hanno (sempre) bisogno di cose speciali o giochi nuovi (che talvolta servono solo a colmare il nostro senso di colpa, che spesso è immotivato) ma di tempo semplice. Piuttosto lavoriamo sul nostro senso di colpa che può essere rielaborato e vissuto in maniera positiva per tutta la famiglia (qui si apre un grande capitolo, lo so e lo approfondiremo al meglio).